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Parrucconi, ovvero gli ometti bellicapelli degli anni ’80

Considerazioni sparse di una non più adolescente (sottotitolo)

Oggi pomeriggio sono andata in blocco verso le 16, niente più concentrazione per lavorare e, com’è come non è, sono finita su Spotify a cazzeggiare (maledetto Spotify!), a farmi delle playlist per le varie occasioni, a cercare robetta vecchia che mi piace tanto…e bam! Mi sono venuti in mente gli Skid Row, cioè ma che roba era Sebastian Bach?!?! Ne vogliamo parlare?Parliamone!

E poi son finita su Bon Jovi, Axl Rose, i Poison, gli Europe, gli Extreme, i Mr. Big insomma tutta quella categoria di capelloni, fighissimi, sudatissimi e villosi o semi villosi che facevano video completamente centrati su di sè e sulla band che invitavano le adolescenti degli anni ’80 a cantare a squarciagola davanti a VideoMusic le loro canzoni quando la TV si degnava di passarle.

E sì, perchè, pensavo, dovevi aspettarle, come le aspettavi alla radio. E telefonavi per fare la dedica o ascoltavi il Discoletto (che per i non lombardi era una trasmissione di dediche su Radio Lombardia che partiva tipo alle 22.30 ogni sera e dove ci si dedicavano sempre 5 canzoni, immancabilmente strappamutande per chi stava insieme da poco o strappalacrime per chi aveva una storia finita). E quindi questi parrucconi diventavano un’ossessione.

Pensateci, se avessero avuto Spotify quelle adolescenti si sarebbero mandate in pappa il cervello a furia di ascoltarli in loop e invece avevano solo un ritaglio di giornale su cui sbavare e un’attesa spasmodica.

Ma il punto è un altro: com’è che amavamo quei parrucconi e mo’ quel modello d’uomo è sparito?!? Perché impera un simil-femminiello (diciamo metrosexual) dal taglio di capelli meglio del nostro e dalla pelle liscia, che non suda MAI, che sa sempre di fresco, che non soffre di pene d’amore, granitico e sfrontato? A fronte di un parruccone che stava tutto il tempo a piangere sul tempo passato, sull’amore, sul fatto di farsi coraggio per il futuro, sulla vita da giramondo lui e la sua chitarra? E, invece, oggi, le donne lamentano esattamente il contrario: uomini merde senza palle che non si fanno coinvolgere, che non s’impegnano mai…

E’ colpa dell’invenzione del rasoio a quattro lame per radersi tutti? Forse sì.

O forse siamo cresciute noi (e i parrucconi) e quel tipo di uomo non esiste semplicemente perchè non entra più nel nostro immaginario e, quindi, nel nostro raggio visivo anche se sta a 2 cm da noi per la strada. Ma anche perchè quei parrucconi spuntano oggi con la faccia gonfia di botox e le treccine da adolescente di Axl Rose cinquantenne oppure la parrucca crespa di Sebastian Bach che ha passato gli anta con le rughe, che recita, in “Una mamma per amica” ultime stagioni, come comparsa – batterista del gruppo di uno dei personaggi minori della serie. No, RITRATTO, i parrucconi sono definitivamente passati. Anche se la mestessa gggiovane invidia le donne a cui quelle canzoni-pippa erano dedicate: tipo Stephanie Seymore (video November Rain per capirci).

Quindi rassegnazione: amiamoli cosi, di nuovo in quei video che passano per caso (non so dove, forse su FB perchè VideoMusic è morta da anni) o su Virgin Radio, in qualche trasmissione nostalgica dove passa la loro hit più famosa: che 99% è una ballad strappamutande. Urlando a squarciagola quella canzone e fermando il tempo per un momento.

Perchè in fondo, quella adolcescente assurda e parruccona pure lei, è sempre dentro di noi! 🙂

Ah, ho inserito un video qui sotto per chi ignorasse totalmente l’argomento! Enjoy!

 

reperto – I remeber you – Skid Row

https://www.youtube.com/watch?v=jO4Bb1xQHXw

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Valeria Sartorio
Valeria Sartorio
FEMMINA CAUCASICA, PROFESSIONISTA PER LA COMUNICAZIONE & LE PI(ERRE), OFFRE GRATIS QUI STORIE A BASE DI ATTUALITÀ, NUOVI MEDIA E ANEDDOTI SEMISERI DI VITA VISSUTA.

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