Ternano, eclettico e con un forte senso della sperimentazione artigiana e digitale, Emanuele Pangrazi, classe 1976, deve la sua formazione di designer al percorso in Industrial Design all’I.S.I.A. di Roma. Si specializza frequentando il Master in “Visual FX for Cinema and TV” del NAD Centre di Montreal. Un percorso, quello degli effetti speciali che segue per alcuni anni, lasciato in seguito per tornare al primo amore - lo sviluppo prodotto – ma mai dimenticato nel suo fare design. Terni non è un caso ma un volontario ritorno alle origini. Qui, nasce nel 2008 lo Studio Mater, un punto fermo dove radici e tranquillità permettono ad Emanuele di creare, elaborare e concretizzare quello che ama di più: il design dell’oggetto per la sua industrializzazione. “Mater” non è un caso nemmeno nel nome: l’origine latina è chiara e la scelta è proprio legata a quella forza generatrice di vita che suggerisce: lo stesso processo che accomuna la mente e il design, come madre e figlio. Lo Studio nasce come esigenza di un nido lavorativo a propria dimensione, intimo, in un borgo medievale sulle colline poco lontane dal centro. Da expat rimane prepotentemente anche cittadino del mondo. Perennemente in viaggio, sceglie Londra come seconda patria e “succursale” emotiva dalla quale trae ispirazioni da riportare a casa: caotica, ricca, e storicamente stratiforme per chi vive di Arte e si ciba di Design.